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domenica 11 dicembre 2011

SABBATIELLO IL DECORRELATO


Quando sui Mercati Finanziari arrivano stè buriane, a me capita sempre di voler ascoltare una voce competente, che mi indichi la via. Come si dice: la classica luce in fondo alla galleria…

Io conosco un Guru che più di una luce...è un treno che ti viene incontro ! ! !

IL mio mito si chiama SABBATIELLO (il suo nome all’anagrafe, Sabatino, è stato storpiato dal dialetto del subappennino dauno), a cui ho aggiunto l’aggettivo DECORRELATO ! ! !



Perché questo attributo? Molto semplice: perché fa sempre il contrario di quello che avrebbe dovuto fare, sia al momento dell’acquisto (fatto con demoniaca precisione in piena euforia dei Mercati), sia al momento della vendita (sull’onda del panico più cupo), con effetti così evidenti che non devo perder tempo a parlarne…

E’ un macellaio del mio paese: vecchia maniera, mani grosse, ventre e baffo importante. Discorsi su concetti i più diversi tra loro, tutti rigorosamente in dialetto, lo conobbi all’inizio della mia attività da bancario, nel 1993.

Allora i suoi risparmi erano investiti tutti in Titoli di Stato e/o Certificati di Deposito (quelli lunghi avevano ancora la ritenuta al 12,5%), e l’operazione finanziara più azzardata che li proposi (convincendolo), fu l’acquisto di un piccolissimo, quasi insignificante PAC su di un Fondo Azionario Internazionale…

Tutto tranquillo fino all’estate 1997: tassi sui Tds decenti, PAC senza grossi scossoni ed in buon trend rialzista. Me lo ricordo molto bene quel periodo: ero alle prese con l’acquisto della mia prima abitazione (mi sarei sposato l’anno successivo), con annessa pratica di mutuo ipotecario.

Deflagrando inaspettatamente, scoppiò la Crisi delle Tigri Asiatiche. Sabbatiello era inquieto, nevrotico: incominciò tutto a un tratto a chiedermi del Bath, del Fmi, del debito pubblico del Vietnam. Mi chiese addirittura di svincolare i suoi CD prima della scadenza, per paura di una “fine di mondo finanziaria” (meltdown non era un suo usuale vocabolo). Tutto rigorosamente in dialetto, tutto condito da parolacce e da sudore che manco Pavarotti… Non parliamo poi del suo PAC: pur rappresentando una parte piccolissima del suo dossier titoli, pareva che ogni giorno perdesse un anno di vita ! ! ! 

Alla fine, vista anche la sproporzione tra la sua stazza e la mia J decisi di accontentarlo, benchè non fossi affatto convinto, sia liquidando le quote del PAC (ovviamente molto vicino ad un minimo dei Mercati), sia svincolando a valore nominale tutti i suoi CD (beffa della beffa, sarebbero scaduti di lì a poco). Sabbatiello promise al mondo intero che da allora avrebbe tenuto i suoi risparmi soltanto su libretto di deposito.

Ovviamente, la sua era promessa di marinaio: il 2000 era alle porte. Evviva evviva, diceva: internet, il futuro, la finanza derivata avrebbe portato guadagni facili, altro che asciate sui filetti di manzo, o pezzi di mucca appesi al gancio… E fu così che il Warren Buffett Dauno mi chiese (addirittura bacchettandomi per non averglielo consigliato io): “comprami Cdb Web Tech, E.biscom, Opengate, Tiscali”. Era difficile già provare a tradurre le sue richieste (per fortuna mi aiutava il Milano Finanza che si portava sempre seco), figurarsi convincerlo non dico a desistere, ma almeno ad andarci piano ! ! !

Avevo sempre il “what-if” del suo PAC, mai più riattivato, e spesso lo tiravo fuori, per parlargli dei soliti bla-bla-bla: diversificazione (soprattutto temporale), calma, lungo periodo…tutti argomenti inutili, alle orecchie di chi non vuole ascoltare. Ed ecco, quindi, che mi toccò riaprirgli il dossier titoli, in cui comparvero le “dot-com” tanto decantate da tutti i  mass media (mi disse che avendone sentito parlare persino in tv a “Porta a Porta”, doveva comprare per forza). 


Devo dire come andò a finire? Credo non serva. Basta solo annotare i già sentiti “mai più borsa”, “è tutta una fregatura”, con l’aggiunta di “le Torri Gemelle le ha abbattute la Goldman, che era short”.

Ora, mentre il sogno degli Stati Uniti d’Europa pare infrangersi, mentre i tassi sui Titoli di Stato sono tornati indietro a quel lontano 1997, mentre sui Forum Finanziari è tutto un parlare di Prestiti del FMI che pare accelerare il crack dei Paesi in difficoltà che li accettano; di convenienza a monetizzare il debito pubblico che tanto per ora non c’è inflazione; della Merkel e della sua ideosincrasia per gli Eurobonds e compagnia cantando…io, praticone, penso che in qualche modo ne usciremo anche stavolta (senza scomodare concetti escatologici)...e sono appena andato a far spesa da Sabbatiello, più per sentire il suo pensiero che per comprare fiorentine…



Tra una fettina e una salsiccia, udite udite, mi ha spiegato (consigliandomi di fare lo stesso), i 3 punti del suo piano d’azione:


1 = ha liquidato tutti i suoi BTP comprati ad inizio anno;
2 = ha intenzione di comprare a breve oro, meglio se in lingotti;
3 = disporrà l'emissione di assegni circolari a suo favore, per evitare patrimoniali e default dell’euro e della Banca. 


Insomma: il mio amico Sabbatiello, il Beccaio Gordon Gekko, mi ha fatto felice anche questa volta…perchè, forse forse, l'Italia non fallirà J



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